LinkedIn e Tinder: il canale giusto al posto giusto

LinkedIn è la più grande piattaforma al mondo per mettere in contatto professionisti e aziende. Ormai è impossibile non esserci e molti partono con le loro azioni di recruiting proprio dal social network di proprietà di Microsoft.

LinkedIn, però, non è solo questo. In tanti lo utilizzano come aggiornamento professionale o come piattaforma per discutere e creare innovazione o diffondere competenza. Sono entrambi utilizzi corretti e funzionali di questo canale.

Uno dei dettami base della comunicazione è: se utilizzi il canale sbagliato rovinerai anche un messaggio perfetto. Tra i tanti utilizzatori di LinkedIn, molti lo sprecano provando a fare cose assolutamente fuori contesto.

Alcuni esempi:

 

  • Richiedere contatti solo per “spammare” proposte commerciali
  • Pubblicare solo contenuti autocelebrativi
  • Aspettarsi dei risultati solo per il fatto di essere presenti sulla piattaforma

Un caso esemplare di cattivo utilizzo e danni collaterali è quello che crea una strana connessione tra LinkedIn e Tinder.

 

Tatiane Garcia: non è un sito per trovare l’anima gemella

Tatiane Garcia è una notissima personal coach con collaborazioni con aziende in tutto il mondo. Ha un grosso seguito anche su LinkedIn e scrive articoli di grande successo. Qualche anno fa ha analizzato un fenomeno che ha destato molto scalpore.

Ci sono persone, principalmente uomini, che utilizzano il social network, nato per facilitare il business e le connessioni lavorative ,anche per avvicinare nuovi potenziali partner. Nel 99.9% dei casi queste attenzioni sono assolutamente non gradite e inopportune. E su questo non si può non essere d’accordo.

Ma il problema non si limita a constatare che Tinder e le varie dating app offrano un servizio differente e che come si usava dire qualche tempo fa: lo stai facendo sbagliato.

Un comportamento inappropriato, secondo Tatiane Garcia e noi siamo d’accordo con lei, porta anche a conseguenze che vanno al di là della sfera personale.

Alcune conseguenze in ordine sparso:

 

1 – Non importa quali parole usi, sarai comunque poco professionale e la tua immagine ne risentirà molto negativamente. Il mondo è molto più piccolo di quanto tu possa pensare e i social sono piccolissimi. Una cattiva reputazione si diffonde a grande velocità.

2 – Danneggia gli affari. Nessuno vuole sviluppare business con persone che hanno comportamenti del genere.

3 – Può arrecare problemi al brand. Se un’azienda assume una persona che ha un comportamento inappropriato e questo viene reso pubblico, cosa che sui social accade molto di frequente, quale sarà il feedback dell’audience? Certamente non positivo.

 

La morale della favola è che in comunicazione bisogna sempre scegliere con accuratezza il canale più adatto al messaggio e all’obiettivo che si vuole raggiungere altrimenti i danni da riparare saranno tanti.

 

Leggi l’articolo sull’importanza del target

 

 

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