Live streaming shopping, livestream shopping o anche live streaming commerce: sono tutte espressioni equivalenti che fanno riferimento ad una precisa tendenza nei comportamenti dei consumatori, da tempo sempre più propensi agli acquisti digitali.
Facciamo un passo indietro: è il 2020, la pandemia imperversa in quasi ogni angolo del pianeta e il lockdown diventa rapidamente realtà in diversi paesi, costringendo milioni di persone in casa. L’immobilità forzata spinge i consumatori a rivolgere le proprie attenzioni allo shopping digitale, facendo segnare un’impennata negli acquisti online. Prima dell’emergenza sanitaria quelli derivanti dagli ecommerce rappresentavano solo il 30% dei profitti totali delle aziende europee: due anni dopo, questa percentuale è più che raddoppiata (65%).
Il live streaming shopping rappresenta un’evoluzione del concetto di shopping online: un fenomeno che fonde la semplice esperienza di acquisto con l’adesione ad un evento in diretta streaming, la cui fruizione avviene tramite piattaforme specifiche o anche sui social network, come TikTok.
Se per il mercato italiano il live streaming shopping ha ancora una parvenza di novità, non si può dire lo stesso per quello cinese, dove questa nuova modalità di acquisto si era diffusa già nel 2016 per iniziativa di Alibaba, multinazionale proprietaria di motori di ricerca e servizi di icloud, oltre che di Taobao Live, una piattaforma che consente agli utenti di organizzare eventi live nei quali presentare prodotti di vario genere (soprattutto articoli cosmetici o fashion), indirizzando gli spettatori all’acquisto in tempo reale. Per dare un’idea dell’espansione del fenomeno, nel 2020 due terzi dei consumatori cinesi dichiarava di aver comprato articoli in live streaming durante l’ultimo anno. Le ultime proiezioni per il mercato del sol levante parlano di 400 miliardi di dollari di ricavi derivanti solo dal live shopping.
Ecommerce e streaming: cosa sta accadendo in Italia
L’ecommerce ripensato in chiave live sembra destinato a prendere piede anche in Italia: le stime per i negozi online che hanno adattato le proprie modalità di compravendita al paradigma cinese prevedono un incremento del +669% per il 2022.
Ma quali sono gli esempi virtuosi da cui prendere ispirazione? Il primo caso da citare è sicuramente quello della piattaforma di livestream shopping Marlene, fondata dall’azienda Flyer Tech e rivolta non ai consumatori finali ma alle imprese già proprietarie di un negozio digitale. Scopo di Marlene è sostenere i retailer nella migrazione verso un nuovo modo di vendere online, che includa l’intrattenimento come componente caratterizzante. Per farlo, le aziende possono organizzare live e show nei quali gli articoli dell’ecommerce, oltre ad essere acquistabili in pochi click senza abbandonare la diretta, sono spesso presentati da influencer o personaggi noti dei social network, la cui community viene coinvolta direttamente.
Proprio su Marlene ha esordito di recente Upim, noto franchising di abbigliamento che lo scorso gennaio ha testato per la prima volta il live shopping con un evento in streaming guidato da Annie Mazzola, conduttrice radiofonica, e Mala, tiktoker. Dopo 45 minuti di diretta e 41 prodotti mostrati dallo store online, le vendite sull’ecommerce di Upim hanno segnato un aumento del 12%.
Diversa la piattaforma scelta da Pinalli, catena di profumerie attiva nel settore dagli anni ’80. Per il debutto nel mondo del live streaming shopping il marchio italiano ha puntato su GoLive, un servizio digitale che oltre alla possibilità di acquistare in streaming offre un’analisi in tempo reale di tutti i dati derivanti dalle reazioni degli utenti: commenti, messaggi privati, interazioni con i prodotti presentati e quant’altro.
Alla fine dell’anno scorso Pinalli ha lanciato su GoLive un evento live a cui hanno preso parte diversi influencer legati al brand, tra cui la modella Paola Turani e l’imprenditrice Cristina Fogazzi, nota su Instagram come Estetista Cinica. Risultato: 7500 persone collegate alla live e sold out degli articoli illustrati in livestream.
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