Cinque cose da leggere: birthday edition Chiara

Cinque cose da scegliere è la rubrica di up dedicata ai compleanni, se sei un nostro lettore sicuramente la conosci.

Oggi è il turno di Chiara, Digital Strategist e Social Media Manager di up!.

Da poco più di 2 anni ha riscoperto l’amore per i libri grazie a un club del libro tra amici.

5 partecipanti e 5 regole molto semplici.

  1. Ognuno di loro doveva scegliere un libro di massimo 350 pagine;
  2. L’ordine dei libri era completamente dettato dal caso;
  3. Trenta giorni di tempo per leggerli;
  4. Alla fine di ogni mese il club si riuniva per discuterne;
  5. Nella discussione il primo a parlare doveva sempre essere colui o colei che aveva scelto il libro.

Ma perché vi dico tutto questo? Chiara ha scelto 5 libri di 5 generi diversi e tra questi c’è proprio il libro galeotto di questa nuova passione. Lo propose, quasi per caso, al primo girone del club: Vite che non sono la mia.

Vite che non sono la mia è sicuramente un libro che rientra nel genere drammatico.

In questa opera Carrère racconta letteralmente vite di altri. Caso vuole che l’autore si trovasse in Sri Lanka quando lo tsunami devastò le coste del Pacifico. Durante quei terribili giorni fu coinvolto in diverse vicissitudini tra cui le strazianti incombenze burocratiche di una coppia per rimpatriare il corpo della figlia di quattro anni. Mesi dopo quel viaggio la sorella della compagna, che era stata un grande giudice, morì di cancro lasciando due figlie e il marito.

È stato definito un libro lacerante e a detta di Chiara solo Carrére poteva dare voce in modo così maestrale a un dolore così immenso. Se non si fosse capito è il suo autore preferito.

Passiamo al secondo.

Leymah Gbowee, Premio Nobel per la pace 2011 scrive: “Questo libro porta la vita delle donne fuori dall’ombra e ci dice quanta strada ci sia ancora da fare”. Sta parlando dell’Atlante delle donne di Joni Seager, un libro che racconta di come le donne vivono nel mondo attraverso i numeri. Un saggio femminista, un lavoro incredibilmente meticoloso quella della geografa e docente di Global Studies alla Bentley University. Duecento pagine illustrate ricche di statistiche che raccontano, per argomento, a che punto siamo in tutti i paesi del mondo e quali sono ancora le distanze da colmare.

Se invece siete amanti del genere distopico il suo consiglio è quello di leggere Ragazze elettriche di Naomi Alderman. Un romanzo dai toni fantascientifici. In un tempo non precisato le donne cominciano a sviluppare la capacità di emanare scariche elettriche dalle mani grazie a una matassa posizionata sulle clavicole. Questo potere ribalta completamente le gerarchie di potere. Gli uomini sono ridotti in schiavitù e la situazione globale raggiunge esiti catastrofici.

Il quarto libro tratta di cronaca nera. La città dei vivi di Nicola Lagioia è il quarto libro scelto da Chiara. L’autore, giornalista, segue un caso fin dall’inizio intervistando le persone vicine agli assassini. Stiamo parlando del caso di Luca Varani. Marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile.

Lagioia non si limita a raccontare la vicenda dal punto di vista giudiziario ma scava nella psiche e nella storia degli autori dell’omicidio. Intervista amici, famigliari facendo emerge i profili contorti di Foffo e Prato.

Per ultimo, ma non meno importante, Turbolenza di David Szalay. Perfetto se avete voglia di viaggiare sotto l’ombrellone. 127 pagine, 12 personaggi principali che si passano il testimone in 12 piccole storie fra il terminal delle partenze e quello degli arrivi.

 

Non resta che augurarti buona lettura e buone vacanze.

Auguri Chiara.

 

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