Le misure alla realtà.
Nella vita di molti, forse di tutti, c’è il tempo dell’integrità, dei principi ferrei.
È solitamente un tempo acerbo, in bianco e nero, senza grigi.
Il mondo, in quel tempo nitido, è popolato di buoni e cattivi, attraversato da strade a senso unico, giuste o sbagliate…e si sa sempre da che parte stare.
A vent’anni siamo pieni di certezze, su chi e come saremo, su come sarà la nostra vita.
Poi improvvisamente arrivano i compromessi.
La vita è più ingarbugliata e imprevedibile delle nostre buone intenzioni e ci obbliga a deviare, curvare, abbassarci, metterci in punta di piedi…adattarci.
Perché vivere e la nostra vita richiede compromessi.
E così, piano piano, anno dopo anno, prendiamo le misure della realtà e ci aggiustiamo.
…forse per necessità, sopravvivenza o solo per quieto vivere.
Ma esiste un confine, labile, sottile ma fondamentale.
Un limite invalicabile oltre il quale il compromesso diventa tradimento.
Impariamo a camminare in bilico su questo filo sottile…un cielo limpido sulla testa e la voragine dei nostri sbagli sotto i piedi.
Un briciolo di integrità che ci tiene in equilibrio.
E procediamo con il sorriso, finché forse un giorno su quel filo impareremo a danzare.