Dai calcolatori ai pc – la storia del computer

La storia dei computer moderni, a differenza di quello che si possa pensare, inizia attorno al XVII secolo con Nepero, che fornisce un primo strumento di calcolo con dei bastoncini, e teorizza per la prima volta nella storia i logaritmi, che possono essere considerati la base della tecnologia moderna. 

Dopo Nepero arriviamo direttamente in età moderna, attorno al ‘900, che è stato un secolo di svolta per queste tecnologie.  
I primi aggiornamenti sono avvenuti negli anni ’30 con vari sistemi di archiviazione e calcolatori. Tra questi, per esempio, è da ricordare la “Bomba” Polacca (1938) che diventerà poi la base di un calcolatore inglese, il Colossus (1944) costruito da un gruppo capitanato dal famoso matematico Alan Turing dopo che i tedeschi cambiarono il sistema di codifica dei messaggi della macchina Enigma. 

I primi salti di qualità avvennero dopo gli anni ’50, quando venne concepita prima l’idea di “interfaccia a schermo” e successivamente il concetto di computer “da tavolo”. Questo avvenne nel 1965 con il PDP-8, il primo computer pensato per singole persone o piccoli gruppi, che costava la modica cifra di 18000 euro e che era estremamente più piccolo e leggero della concorrenza, che non è una cosa scontata contando che quest’ultima era composta principalmente da computer che occupavano stanze intere. 

Questo fece crescere di molto l’utilizzo del computer negli Stati Uniti, e in seguito anche nel resto del mondo e perfino in Italia, che passò da circa 2500 computer nel 1958, a 6000 nel ’60 fino ad arrivare a oltre 100000 nel ’73.

 

I PC o “Personal computer”, la nuova era

I PC stavano per arrivare sulla fascia della terra e cambiare completamente il mondo. Con PC si intende “Personal Computer”, non più strumenti pensati solo per università e per laboratori, ma anche per uso comune. 

Il pioniere di questo cambiamento è stato lo Xerox Alto nel 1970, il primo computer della storia ad essere dotato di un display bitmap a finestre, con connessione alla prima stampante laser della storia, e perfino un collegamento alla prima rete Ethernet LAN (local area network, rete locale). 

Nella storia dei PC anche l’Italia ha una sua parte, più precisamente la società italiana Olivetti, che nell’aprile del 1975 alla fiera di Hannover presenta il P6060, il primo personal computer venuto al mondo come sistema pre-assemblato funzionante.

 

La nascita di Microsoft e Apple

La nascita di due nuove società segna la fine del primato italiano nell’universo del computer. Nel 1975 due giovani delle parti di Boston crearono il Basic di Altair. Uno di loro, Paul Allen, faceva il programmatore, mentre un suo compagno delle superiori, Bill Gates, era uno studente ad Harvard. Terminato il prodotto, Allen decise di lasciare il lavoro per fondare una piccola società, la Microsoft, per commercializzare il loro nuovo prodotto. 

L’Altair ebbe una certa fama che portò alla creazione di circoli di appassionati. Uno di questi circoli, l’Homebrew Computer Club, nacque in California ed ebbe la sua prima riunione nel marzo del ’75. Due membri di questo club avevano un’idea abbastanza particolare sull’uso che il computer avrebbe dovuto avere per essere davvero un prodotto di successo. Fu così che Steve Wozniak, licenziatosi dalla società Hewlett Packard, oggi conosciuta come HP, e Steve Jobs, decisero di creare Apple Computer.  

Non è incredibile come sia tutto collegato?

 

Apple, Macintosh Windows: i pc come li conosciamo oggi

Apple portò la rivoluzione nel mondo tecnologico con Apple II nel 1977: il primo vero e proprio personal computer della storia, che fu prodotto su scala industriale. 
Dopo Apple II vennero prodotti diversi home computer da diverse società. Il più celebre rimane il Commodore 64 nel 1982, che ancora oggi rimane il modello più venduto di computer di tutti i tempi con più di 17 milioni di unità. 

Il passaggio evolutivo successivo lo fa sempre Steve Jobs, che nel 1984 crea il Macintosh, primo personal computer con un approccio user-friendly, con una grande facilità d’uso del suo sistema operativo, il macOS. Per la prima volta l’interfaccia grafica utilizza oggetti facili da comprendere, come il cestino o la scrivania, aprendo l’uso anche a persone con conoscenze informatiche limitate. 

A seguire a ruota la Apple fu Microsoft, che basandosi sull’interfaccia del Macintosh creò il proprio sistema operativo, Windows, che portò perfino ad una battaglia legale tra le due società per via della sua somiglianza. 

Dopo gli anni ’80 l’unico vero sviluppo importante arriva nel 2005, quando la storica società di computer IBM che ai tempi era fra i leader del mercato, cede il suo marchio e le sue quote di mercato alla cinese Lenovo, segnando l’entrata nel mercato anche della Cina.

 

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